Meosar: il sistema Sar/Galileo supera il primo test nello spazio

  • Pubblicato il: 25/01/2013
  • Categoria: News
Meosar: il sistema Sar/Galileo supera il primo test nello spazio

L'attivazione del primo ripetitore SAR a bordo di un satellite Galileo è avvenuta con successo. Il sistema Cospas Sarsat vede così potenziato il proprio segmento spaziale che fornisce assistenza ad aerei e navi in pericolo. La seconda coppia di satelliti europei del sistema Galileo, lanciati congiuntamente il 12 Ottobre dello scorso anno, sono i primi della costellazione ad essere equipaggiati con ripetitori SAR, in grado di ricevere segnali in UHF provenienti dai trasmettitori di emergenza in dotazione a navi, aerei e persone, rilanciandoli a terra alle autorità preposte al soccorso. 

Normalmente dopo che il satellite raggiunge l'altitudine di 23.222 Km, entrando in orbita, viene sottoposto ad una rigorosa serie di test, ed il 17 gennaio scorso è stato il turno del ripetitore SAR a bordo del terzo satellite Galileo.
"In questa fase, il nostro principale obiettivo è quello di verificare che il ripetitore non abbia riportato danni causati dalle operazioni di lancio" spiega Igor Stojkovic, ingegnere ESA per il progetto Galileo SAR.
"Come da programma, il primo giorno è stato dedicato all'attivazione del ripetitore, al controllo della temperatura e dell'alimentazione. Il giorno successivo si è proceduto alla trasmissione di un segnale al ripetitore attraverso l'antenna UHF sita nel Centro ESA di Redu, Belgio, captato dal satellite mediante l'antenna in banda–L.
L'antenna ubicata presso il Centro di Redu ha un diametro di 20 metri, ed è in grado di ricevere il segnale di rilancio a terra con elevata precisione e maggior potenza rispetto ai disturbi circostanti."Possiamo misurare con precisione la potenza del segnale, il tempo di rilancio e altri parametri" aggiunge Igor. Seguiranno ulteriori e dettagliate prove del sistema, al fine di verificare questo nuovo tipo di ripetitore SAR in orbita.


Il sistema internazionale Cospas Sarsat, in funzione da più di trent'anni, ha salvato oltre 31.000 persone. Cospas è un acronimo russo che sta a significare "Sistema spaziale per il soccorso delle navi in pericolo", mentre Sarsat sta per "Osservazione satellitare guidata per la ricerca e soccorso". Le stazioni riceventi a terra – note come Local User Terminals – localizzano la sorgente della richiesta di soccorso utilizzando i segnali rilanciati dai satelliti, provvedendo  a informare le autorità locali.
Fondato da Canada, Francia, Russia e Stati Uniti, il Programma Cospas–Sarsat ad oggi vede 43 Stati partecipanti e alcune organizzazioni. Ha avuto inizio con l'impiego di ripetitori a bordo di satelliti in orbita polare bassa che, grazie al loro rapido movimento, consentono la localizzazione Doppler dei trasmettitori. Il limite di questi satelliti è il loro campo di visibilità limitato rispetto agli attuali satelliti Galileo.


Il sistema Cospas Sarsat ha inserito ripetitori su satelliti geostazionari che, continuamente hanno la visibilità di un terzo del globo ma, visto che non sono in movimento rispetto alla superficie terrestre, non sono in grado calcolare direttamente la posizione.
I ripetitori SAR installati sui due nuovi satelliti Galileo sono i primi di una nuova classe di ripetitori MEOSAR, in grado di combinare l'ampio campo di visibilità e la capacità di localizzare rapidamente.
I satelliti Galileo sono i primi inoltre ad avere la capacità di trasmettere messaggi di ritorno,  assicurando così le persone in pericolo che le operazioni di soccorso sono state avviate.
Un ulteriore vantaggio del nuovo sistema MEOSAR è dato dal numero ridotto di stazioni riceventi a terra tanto che, per coprire l'intero territorio europeo sono sufficienti solo tre/quattro stazioni.
L'attivazione del ripetitore SAR a bordo del quarto satellite Galileo è prevista per le prossime settimane.


Ulteriori test, più dettagliati, verranno eseguiti sui ripetitori nel corso della prossima primavera, utilizzando un sistema dedicato denominato Galileo Search and Rescue Validation Test Bench, da eseguirsi presso il Centro di Controllo Cospas Sarsat di Toulouse in Francia.
L'unità è in grado di simulare l'emissione di più trasmettitori contemporaneamente, al fine di consentire al sistema di calcolare la loro posizione, rilanciando le informazioni come da procedura.
Nell'ultima fase del programma, denominata - Final Operational Capability - verranno messi in orbita ulteriori ripetitori SAR grazie al lancio di satelliti Galileo.
Fonte: ESA